fonderia vi°
la ghisa è una lega ferro-carbonio a tenore di carbonio relativamente alto (> 2,14% fino al 6%) ottenuta per riduzione o comunque trattamento a caldo dei minerali di ferro.
la produzione della ghisa avviene generalmente per riduzione degli ossidi di ferro mediante combustione di carbone a contatto degli stessi, in apparecchiature chiamate altiforni. il minerale viene disposto a strati alternati con carbone a basso tenore di zolfo (solitamente coke); il ferro contenuto nel minerale, quando raggiunge lo stato fuso, cola verso il basso raccogliendosi in appositi contenitori.
l'impiego principale della ghisa è quale intermedio nella produzione di acciaio, che si ottiene per decarburazione della ghisa in apparecchiature (convertitori) in cui viene insufflato ossigeno (o aria): questo, combinandosi con il carbonio, ne riduce il tasso nel metallo fuso e viene evacuato come anidride carbonica.
per le caratteristiche di grande fluidità, la ghisa è usata in larga misura nella produzione di getti di fusione.
rispetto all'acciaio dolce (c < 1,5%), la ghisa presenta maggiore durezza e quindi resistenza all'abrasione, e minore resilienza e quindi maggiore fragilità.
in passato la ghisa veniva fusa esclusivamente in terra, poi si è passati alla fusione in conchiglia e oggi si è arrivati alla colata continua, da cui si ricava la ghisa denominata anche ghisa idraulica. le barre a colata continua, grazie alla loro estrema compattezza ed assoluta assenza di soffiature, si presentano qualitativamente ottime. il procedimento di colata continua permette di ottenere una barra di profilo costante, accuratamente fusa, ed inoltre le caratteristiche meccaniche risultano nettamente superiori, a parità di lega, a quelle di una tradizionale fusione in terra.