mah, al mio corso di analisi, per fortuna superato, mi hanno fatto studiare teoremi e dimostrazioni assurde e totalmente inutili, del tipo "caratterizzazione dell'integrabilità usando le somme di riemann" ecc...concordo sul fatto che molti argomenti non servano a nulla, servono soltanto a dar da mangiare ai nostri "amici" matematici che insegnano nelle università
cose così terra terra ti servono per poter andare avanti. come dire "a che serve imparare le tabelline se poi esistono le calcolatrici". ti servono, perché se non sai le tabelline, poi non capisci gli integrali, quindi non capisci il principio di cauchy, e quindi quando avrai passato l'esame di scienza con una brillante soluzione di una trave iperstatica imparata a memoria, poi verranno fuori gli obbrobri di cui questo forum è purtroppo zeppo.
a quel punto, i palazzi non vengono giù solo perché per fortuna gli eurocodici sono stati scritti da gente che analisi i se l'è studiato, l'ha apprezzato e lo rispolvera ogni tanto. poi gli "ingegneri" che "tanto c'è il pc col calcolo numerico", per fortuna sono costretti ad usare gli eurocodici e quindi hanno le mani legate nel far danni. non capiscono quello che fanno, ma i danni collaterali sono zappati via a monte da chi ha tante più palle.
per il resto, visto che non puoi sapere la vita che sfide ti riserva, ti, anzi, vi, suggerisco vivamente di limitarvi a fare il vostro mestiere di studiare per bene i concetti e le nozioni che vi vengono quotidianamente insegnati. menti ben più eccelse (e non sto parlando della gelmini) hanno stabilito il percorso di studi nel quale state annaspando, immagino non vorrete, da dentro, e con una visione così ristretta dello scibile, sputare sentenze sul lavoro svolto da luminari ai quali non siete degni neanche di dare del lei.
del resto in un paese trascinato da gelmini e tremonti ("fatevi un panino con la divina commedia") non mi meraviglio di un concetto dell'istruzione del tipo "impara ad usare la chiave inglese, che la penna non ti darà da mangiare", cioè esattamente il concetto che state esprimendo, se mi passate il paragone tra chiave inglese e tecnologia meccanica. materia importante, per carità, ma che si può studiare in un qualsiasi momento della propria vita su di un qualsiasi manuale.
del resto anni fa un industriale mi disse "noi non abbiamo bisogno di laureati, i laureati pretendono di essere pagati per produrre innovazione, ma noi l'innovazione possiamo comprarla sottoforma di brevetti a costi molto più contenuti". frase che ha illuminato il resto della mia esistenza, durante la quale ho sempre cercato di fuggire questa mentalità borghesuccia-industrialotta che ringraziando iddio ha portato a tanti suicidi nell'ultimo decennio.
non per nulla lavoro ora con soddisfazione in una delle poche aziende italiane che riserva una consistente fetta del fatturato annuo per sponsorizzare tesi di laurea, dottorati di ricerca e cattedre, spesso su argomenti nemmeno immediatamente spendibili nello specifico settore industriale.
abbiate umiltà nel condannare quel briciolo di istruzione che ancora funziona nel nostro paese.
mi fermo qui. passo e chiudo perché mi sto scaldando troppo e sto cominciando a sparare senza un preciso bersaglio. del resto a lavar la la schiena all'asino si perde l'acqua il tempo ed il sapone.