miss shilling's orifice
quando gli spitfire, e gli hurricane, si trovarono a combattere i bf.109e all'inizio della guerra, i piloti inglesi si furono in grave difficoltà perche' i piloti tedeschi potevano agevolmente "sganciarsi" agilmente, appena messi indifficoltà, tuffandosi in picchiate vertiginose dove i piloti inglesi potevano insegurli solo per pochi secondi prima dello spegnimento del prezioso merlin.
il problema riguardava i carburatori che avevano le vaschette a livello costante con il galleggiante che, se sottoposto a g negativi, andava a fine corsa aprendo al massimo l'alimentazione della vaschetta. in una manciata di secondi la miscela troppo ricca impediva una corretta combustione ed il motore si spegneva irrimediabilmente.
il problema era grosso e la soluzione non era facile, anche perche' era considerato impossibile volare con g negativi su qualsiasi aereo, da sempre, erano i nuovi daimler che, grazie alla iniezione diretta nei cilindri, non avevano alcuna difficoltà a volare in assetti invertiti.
fortuna volle che a causa della penuria di manodopera moltissime donne furino chiamate a lavorare nelle fabbriche inglesi e tra queste "operaie" c'era anche una "ingenera" con un pedigree importante sia come "meccanico" che come pilota di auto e soprattutto di moto.
la guerra aveva cancellato tutte le attività sportive ma l'esperienza fatta rimase preziosa e ascoltando le tragiche lamentele dei piloti collaudatori e soprattutto di quelli che andavano in fabbrica a ritirare gli aerei novi da consegnare ai reparti ormai tutti erano a conoscenza del problema ma nessuno sembrava in grado di risolverlo.
l'intuizione, di quella che poi divento' una eroe della nazione inglese, fu disarmante per la sua semplicità.
nelle corse di moto negli anni tra le due guerre la "preparazione" per le gare erano quantomeno "fortunose" e tra l'altro era molto facile trovare motori su cui venivano montati carbutori diversi dagli originali "accroccati" alla bell'e meglio senza troppo preoccuparsi delle teorie.
ritrovarsi con le candele imbrattate dopo un lungo affondo "a manetta" era la cosa piu' facile quando veniva montato un carburatore esageratamente grande rispetto all'originale e senza la possibilità di modificarlo piu' di tanto per "tararlo".
i galleggianti delle vaschette venivano "zavorrati" per avere un livello piu' alto e quindi una risposta piu' "pronta", cosa vera ma al prezzo di indesiderati eccessi di carburante nei cilindri quando, soprattutto le moto, percorrevano el curve inclinandosi molto, il galleggiante "tardava" a chiudere il condotto di alimentazione del carburante e alla successiva accelerazione all'uscita della curva, invece di aumentare la potenza il motore cominciava a zoppicare, perdendo cosi' tempo prezioso. il "trucco" era semplice quanto spartano, si creava una ostruzione calibrata sul tubo di alimentazione che ne limitava la portata e se il pilota manteva aperto l'acceleratore durante le curve, quel tanto che bastava per consumare la giusta quantità di benzina, si era abbastanza sicuri di riuscire a non ingolfare il motore in uscita dalle curve.
era una soluzione rozza ma sufficiente a far sopravvivere il motore senza farlo spegnere, una volta che la moto tornava "in assetto" il problema scompariva.
il diametro di questo foro calibrato era il frutto di una serie di compromessi, un foro troppo piccolo avrebbe portato allo smagrimento eccessivo della carburazione nei lunghi rettilinei, uno troppo grande non avrebbe consentito di percorrere curve troppo lunghe.
era l'esperienza del pilota che doveva trovare il compromesso giusto.
quando la nostra eroina venne a conoscenza del problema non gli fu difficile assimilare il problema di assetto di un aeroplano a quello di una moto in curva e propose di attuare una soluzione simile, un semplice foro calibrato sull'alimentazione che limitasse l'afflusso del carburante alle vaschette dei carburatori.
in picchiata il pilota doveva tenere il motore "allegro" per consumare la giusta quantita' di benzina, dall'altra parte la "piena potenza" era limitata nel tempo fino a quando il livello nella vaschetta non cominciava a scendere eccessivamente.
un compromesso ma che permetteva di volare in assetti inconsueti per il tempo necessario, fortunatamente un aereo non ha la necessità di "picchiare" per tempi troppo lunghi. trovata la soluzione e collaudata con l'aiuto di qualche pilota collaudatore compiacente si inizio' a sperimentare sul campo al soluzione con risultanti esaltatanti. i piloti erano in grado di inseguire i tedeschi nelle picchiate al prezzo di qualche complicazione in piu' nella regolazione delle manette dei motori. successivamente la soluzione venne ingegnerizzata meglio con un sistema di inserimento/disinserimeto prima manuale e poi automatico del "limitatore" poi i carburatori a iniezione risolsero definitivamente il problema.
intanto pero' il "miss shilling's orifice" era diventata una invenzione storica e la sua inventrice venne coperta di onore e gloria.
storie di altri tempi e altri luoghi....
