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diaspro
impostato nei cantieri riuniti dell’adriatico di monfalcone il 29 settembre 1935, varato il 5 luglio 1936 e consegnato il 22 agosto. dislocato presso la 35^ squadriglia di messina effettua nel periodo prebellico alcune crociere in mediterraneo. esegue due missioni in spagna e durante la prima, attacca senza successo un piroscafo. nella seconda missione è più fortunato e il 1° settembre silura e affonda una cisterna repubblicana da 6.200 tonnellate che naviga sotto il falso nome di “woodford”. allo scoppio della ii guerra mondiale, il diaspro è inviato in agguato a nord dell’asinara ma nonn incotra traffico nemico. il 1° settembre 1940, durante un agguato tra capo spartivento e l’isola di la galite inteso ad intercettare la “forza h” uscita da gibilterra, viene attaccato dai reparti aeronavali britannici. ripetutamente mitragliato da un aereo, il sommergibile deve immergersi e disimpegnarsi. il 22 luglio 1941, lasciata la base di cagliari, si trova nel mezzo di una formazione della royal navy composta da una corazzata, una portaerei e sette cacciatorpediniere. il diaspro si porta all’attacco lanciando contemporaneamente dai tubi di prora e da quelli di poppa, scendendo poi a quota profonda. l’esito dell’attacco non è mai stato accertato ma furono chiaramente udite le esplosioni dei sei siluri. allontanatosi dalla zona, il battello comunica il prescritto segnale di avvistamento consentendo successivi attacchi aero navali al convoglio. durante questi attacchi, il diaspro danneggia il caccia australiano “nestor”. dal 1° maggio al 10 settembre 1942 è a pola dove esegue 32 uscite addestrative. il 29 settembre nonostante il maltempo, il sommergibile è nuovamente in mare e avvista la scorta di un convoglio. attacca con i siluri poppieri un caccia e poi si immerge. l’8 novembre 1942, mentre si trova in navigazione in immersione, entra in collisione con il sommergibile alagi il quale, a causa delle gravi avarie riportate, è costretto a fare rientro alla base. ma il diaspro continua la missione, il 12 entra nella baia di bougie e lancia una salva di quattro siluri elettrici contro un grosso bersaglio all’ancora. ma i siluri, seguiti da un quinto lanciato da poppa, mancano il bersaglio. 13 luglio 1943, nelle acque di cap de fer intercetta un grosso piroscafo scortato da due corvette e lo attacca con due coppie di siluri registrando dopo due minuti e mezzo, due esplosioni apparentemente attribuibili alle armi italiane. riesce a sottrarsi alla successiva caccia e a rientrare a cagliari. sempre nel 43, esattamente il 18 agosto, lancia senza esito altri due siluri contro due caccia inglesi e il giorno dopo, mentre naviga verso napoli, attacca altri due caccia nemici con il lancio di quattro siluri elettrici. un’ora dopo all’attacco, il sommergibile può constatare che una delle due navi, è in avaria probabilmente centrata da un siluro. il diaspro ha però finito le armi e non può completare l’affondamento dell’avversario. l’8 settembre il battello è in missione nel basso tirreno quando riceve la notizia dell’armistizio e l’ordine di cessare le attività belliche. per una avaria ad un diesel, fa rientro a cagliari dove viene sottoposto a lavori. nel marzo del 44 è a taranto dove esegue attività addestrativa per gli alleati poi, dal 17 al 22 luglio, sbraca un nucleo di operatori a zante e cefalonia. al termine della guerra è radiato e demolito.
turchese
viene impostato nei cantieri riuniti dell’adriatico di monfalcone il 28 settembre 1935, varato il 19 luglio 1936 e consegnato il 21 settembre 1936. assegnato alla 35^ squadriglia di messina, effettua delle crociere di resistenza in dodecaneso. nell’ottobre del 38 è messo a disposizione della scuola comando e nel 39, dislocato a cagliari. nella notte del 12 luglio 1940, mentre naviga diretto a cagliari, avvista una unità nemica intenta nella posa di mine e contro la quale, lancia tre siluri due dei quali passano sotto lo scafo senza esplodere. il posamine, scampato alla distruzione, riesce così a disimpegnarsi grazie alla sua maggiore velocità. il prosegue della guerra vede il turchese impegnato in missioni nel canale di sicilia e lungo le coste nordafricane senza però particolari risultati. il 7 settembre 1943 l’unità è dispiegata lungo le coste tirreniche con compiti anti sbarco ma la missione è interrotta il giorno successivo per la firma dell’armistizio e i conseguenti ordini di recarsi a bona. durante la navigazione viene attaccato da un aereo tedesco che causa gravi danni. deve essere rimorchiato a biserta, quindi a malta, augusta, taranto e infine brindisi ma non viene riparato. e’ quindi radiato e demolito.
corallo
e’ impostato nei cantieri riuniti dell’adriatico di monfalcone il 1 ottobre 1935, varato il 2 agosto 1936 e consegnato il 26 settembre 1936. assegnato alla 35^ squadriglia di messina, compie diverse campagne addestrative per poi passare alla scuola comando. inizia la sua attività bellica nel settembre del 40 quando viene inviato al largo di alessandria in agguato. il 17 avvista una formazione che procede a zig-zag diretta ad alessandria composta dalla portaerei “illustrios”, un incrociatore pesante e diversi caccia. portatosi in posizione favorevole, prende di mira la portaerei contro la quale lancia da una distanza di 1500 metri due siluri prodieri. quindi il comandante ordina l’immersione rapida per evitare di essere speronato da un caccia della scorta. dopo 75 secondi vengono udite due esplosioni mentre il battello è sottoposto a caccia. il corallo assume assetto silenzioso e utlizza l’aria compressa per travasare e sbarcare acqua dalle casse assetto e compenso. così facendo però, dovendo periodicamente sfogare le casse all’interno dello scafo, la pressione aumenta notevolmente, tanto che all’emersione, quando l’ufficiale in seconda apre il portello, viene scaraventato con violenza in mare rimanendo ucciso. il 28 aprile 1942 intercetta al largo di bona il motoveliero “dar es salam” e lo sciabecco “tunis” che attacca e affonda con il cannone per poi prendere a bordo i tredici naufraghi. la scena si ripete il 7 giugno quando affonda con il cannone lo “hady m’hammed” prendendo a bordo l’equipaggio. il 13 dicembre 1942, mentre si trova in agguato nella rada di bougie, il corallo viene avvistato e attacato dalla cannoniera “enchantress” che lo costringe all’emersione per poi speronarlo. non si sono stati superstiti tra i 53 membri dell’equipaggio.
ambra
impostato nei cantieri o.t.o. di la spezia il 28 agosto 1935, varato il 28 maggio 1936 e consegnato il 4 agosto 1936. viene assegnato alla 34^ squadriglia di messina e partecipa alla guerra di spagna compiendo una missione. nel 40, dopo essere stato dislocato a tobruk, rientra a taranto dove effettua missioni protettive del golfo di taranto e esplorative ad alessandria. al comando del tv mario arillo (nome noto del sommergibilismo italiano) il 31 marzo 1941 intercetta una grossa unità nemica che viene identificata come una grande petroliera fortemente scortata e diretta al porto egiziano. alle 02.44 il sommergibile lancia tre siluri rimanendo in superficie per osservarne l’esito. dopo poco una grande fiammata e due esplosioni indicano il successo dell’azione. la nave colpita non era una petroliera ma l’incrociatore inglese “bonaventure” da 5.450 tonnellate che, probabilmente già danneggiato da un precedente atacco del sommergivile “dagabur”, affonda perdendo 23 ufficiali e 115 membri di equipaggio. mentre il caccia “hereward” si ferma a raccogliere i naufraghi, il resto della scorta si mette in caccia del sommergibile italiano nel frattempo immerso per sfuggire alla reazione. tra il marzo e l’aprile del 1942 il battello è sottoposto a lavori di trasformazione che lo rendono idoneo al trasporto degli slc. dopo un periodo di addestramento, il 29 aprile, sempre al comando di arillo, salpa da la spezia diretto a lero per imbarcare gli operatori dei mezzi speciali subacquei e per proseguire poi verso alessandria. il 9 maggio lascia l’ormeggio di lero e si dirige verso l’obiettivo che raggiunge la sera del 14 nonostante alcuni problemi tecnici. alle 20,25 inizano le operazioni di fuoriuscita degli operatori subacquei poi, alle 21,05,riparte in direzione di la spezia dove arriva il 24. una seconda operazione di incursori viene effettuata a partire dal 4 dicembre. salpato con tre slc e relativi equipaggi, più dieci operatori gamma dotati di bauletti esplosivi, dirige verso il porto di algeri dove si trovano navi da guerra e mercantili avversari. la navigazione è resa difficile e pericolosa dalle avverse condizioni del mare ma il giorno 11 l’ambra giunge nel punto prefissato e può dare inizio all’operazione. si posa sul fondale di 18 metri e rilascia operatori e mezzi subacquei. alle 02,54 può iniziare il rientro verso la spezia dove giunge alle 11,20 del 15 dicembre. nell’azione vengono affondati i piroscafi “ocean vanquisher” da 7.145, “berto” da 1.500 e “empire centaur” da oltre 7.000, mentre l’”harmattan” da 6.600 è gravemente danneggiato. il comandante arillo è sostituito dal cc renato ferrini e il 14 luglio 1943 il sommergibile lascia la spezia per un attacco verso navi nemiche ormeggiate ad augusta da condurre con tre barchini m.t.r. trasportati. ma giunto a 45 miglia da capo spartivento, il sommergibile è attaccato con bombe da un aereo che causano avarie che impediscono l’immersione. l’ambra è costretto ad interrompere la missione e a dirigere a messina prima e a napoli e la spezia poi. l’armistizio trova il sommergibile ancora ai lavori. viene quindi affondato ma i tedeschi lo recuperano per poi nuovamente affondare durante un bombardamento alleato. nel 1946 vie e recuperato e avviato alla demolizione.
l’unità ha ricevuto la m.a.v.m.
(segue...)