Exatem
Guest
(...segue)
beilul
impostato nei cantieri o.t.o di la spezia il 2 luglio 1937, fu varato il 22 maggio 1938 e consegnato il 14 settembre 1938. destinato inizialmente a lero, venne in seguito dislocato ad augusta dove si trova allo scoppio della guerra. la prima missione di agguato tra pantelleria e lampedusa non da luogo ad avvistamenti. nella seconda missione, questa volta nelle acque di creta, avvista ed attacca un caccia con il lancio dei siluri da meno di 1000 metri poi si immerge per sfuggire alla reazione che acusa diverse avarie e costringe al rientro alla base. dopo altri attacchi senza esito, il primo dicembre 1941 viene attaccato da un sunderland che però viene accolto dal fuoco contraereo del battello che lo costringe a ritirarsi con un incendio a bordo. ma l’attacco dell’aereo ha causato alcune avarie per cui il beilul è costretto a rientrare per riparazioni. la missione successiva si svolge dal 4 giugno 1942 nelle acque della cirenaica dove attacca due piccoli convogli. la reazione dei caccia causano alcune avarie che lo costringono nuovamente al rientro. dopo un lungo periodo di lavori, il 12 giugno 1943 attacca una formazione di caccia inglesi classe “jervis” senza colpirne alcuno. viene mandato a monfalcone per essere sottoposto a lavori di ammodernamento dove i tedeschi lo catturano dopo l’armistizio e lo trasformano in bettolina per i combustibili. affonderà in seguito ad un attacco aereo alleato nel maggo del 44.
dagabur
impostato nei cantieri tosi di taranto il 16 aprile 1936, fu varato il 22 novembre 1936 e consegnato il 9 aprile 1937. dislocato inizialmente a taranto presso la 43^ squadriglia, effettuò una crociera addestrativa nel dodecaneso poi nel 37 comì tre missioni nella guerra di spagna nella prima delle quali lanciò un siluro contro un piroscafo senza colpirlo, quindi venne destinato prima atobruk, poi a taranto e augusta. le prime missioni di guerra sono prevalentemente antisom nel golfo di taranto e in seguito di agguato lungo le coste della tunisia e della libia. il 30 marzo 1941 avvista un incrociatore leggero inglese e lo attacca alle 20.27 con il lancio di tre siluri. dopo 2 minuti e 50 secondi, l’incrociatore “bonaventure” da 5.450t subisce due esplosioni che pur danneggiandolo fortemente, non ne causano l’immediato affondamento. alle 03.00 verrà nuovamente colpito dal sommergibile ambra e affonderà con 23 ufficiali e 115 uomini di equipaggio. il 14 dicembre attacca in superficie il sommergibile britannico “talisman” che però sfugge all’attacco e reagisce lanciando a sua volta due siluri e sparando con il cannone. il dagabur partecipa alla battaglia di mezzo agosto dove il 12 agosto attacca il gruppo “furious” ma il caccia inglese “wolverine” lo sperona affondandolo e riportando a sua volta danni così gravi da dover essere soccorso da un altro caccia. il dagabur affonda con 5 ufficiali e 40 uomini di equipaggio.
dessie’
impostato nei cantieri tosi di taranto il 20 aprile 1936, fu varato il 22 novembre 1936 e consegnato il 14 aprile 1937. dislocato inizialmente a taranto, in forza alla 43^ squadriglia, compie una missione nella guerra di spagna poi dopo essere stato dislocato a tobruk, rientra a taranto e ad augusta. durante la missione tra l’8 e il 16 agosto, avvista un trasporto nemico che però sfugge grazie alla alta velocità.nil 22 novembre attacca a ponente di malta la 3^ divisione incrociatori formata da “york”, “gloucester” e “glascow” che però non vengono colpiti. durante la battaglia di mezzo agosto, seguito dell’operazione pedestal, il dessiè lancia quattro siluri contro un convoglio di otto unità colpendo il “brisbane star” da 12.800t che riesce comunque a continuare la navigazione a moto lento anche se sottoposto a successivi attacchi da parte dell’aeronautica dell’asse. nella stessa azione il dessiè affondò anche il piroscafo “decaulion” da 7.500. ma la sera del 13 fu attaccato da aerei britannici che causarono la morte di un marinaio, diversi feriti e l’avaria di alcuni elementi delle batterie costringendolo al rientro alla base. il 18 novembre 1942 partì da messina diretto al largo di bona. il 27 rispose ad una chiamata radio poi del dessiè non si ebbero più notizie. da fonti inglesi risulta che il battello fu attaccato da un aereo e successivamente da unità leggere di superficie che lo affondarono con tutti i 48 uomini di equipaggio.
durbo
impostato nei cantieri o.t.o di la spezia l’8 marzo 1937, fu varato il 6 marzo 1938 e consegnato il 1 luglio 1938. dopo una crociera addestrativa e il dislocamento a lero, all’inizio della guerra fu inviato in missione esplorativa nel golfo di hammamet. durante il trasferimento avvistò una unità leggera che attaccò con due siluri. non si conosce l’esito dell’attacco. il 9 ottobre 1940 salpa da messina diretto a gibilterra ma viene avvistao da un aereo e segnalato a pattuglie antisom che lo sottoposero a dura caccia causando anche alcune avarie. durante lo stesso pomeriggio, alla caccia si unì un’altra unità la cui precisione nell’attacco, causò ulteriori gravi avarie per cui, dopo 11 ore di continui bombardamenti, esaurita la riseva di aria, il durbo fu costretto all’emersione. ma con il cannone danneggiato dagli scoppi delle bombe di profondità, il battello si trovò impossibilitato a difendersi e venne perciò autoaffondato dall’equipaggio che venne recuperato dai caccia “firedrake” e “wrestler”.
gondar (motto: usque ad finem – fino alla meta)
impostato nei cantieri o.t.o di la spezia il 15 gennaio 1937, fu varato il 3 ottobre 1937 e consegnato il 28 febbraio 1938. assegnato alla 14^ squadriglia di la spezia, dopo una crociera addestrativa passò alle dipendenze del gruppo sommergibili di messina e destinato a lero. poi fece rientro a messina e quindi di nuovo a la spezia. all’inizio delle ostilità fuinviato lungo le coste francesi dove non ebbe contatti con unità nemiche. dopo altre missioni verso la francia e gibilterra, svolte dal 18 giugno al 16 agosto, l’unità venne sottopsta presso l’arsenale di la spezia a lavori di modifica per il trasporto dei mezzi d’assalto tipo slc (maiali). rimosso il cannone in copertas, due cilindri furono posizionati a poppa della falsatorre e uno a prora poi, il 21 settembre, agli ordini del tv francesco brunetti, il gondar salpò diretto a alessandria per un secondo tentativo di incursione nella base nemica (il primo tentativo, fallito, era stato compiuto dall’iride). giunto il 23 sera a messina, imbarcò sei ufficiali, un sottufficiale e tre palombari del gruppo degli operatori di mezzi speciali poi, navignado occultato, si diresse verso alessandria. ma il giorno 29 il battello riceve l’ordine di dirigere su tobruk dove attendere il rientro della flotta nemica uscita nel frattempo dal porto egiziano. ma durante il traferimento viene avvistato da due unità nemiche e nonostante il tentativo di disimpegnarsi, viene sottoposto ad un attacco durato oltre 14 ore. le bombe di profndità cusarono gravi avarie con apertura di vie d’acqua dagli astucci delle eliche e l’allagamento dei contenitori degli slc. il sommergibile fu così costretto ad emergere ed a autoaffondarsi mentre l’equipaggio veninva recuperato dai caccia “stuart” e “diamond”. nell’attacco era deceduto luigi longobardo. era il 30 settembre 1940.
lafole’
impostato nei cantieri o.t.o di la spezia il 30 giugno 1937, fu varato il 10 aprile 1937 e consegnato il 13 agosto 1938. assegnato al 5^ gruppo di lero, nel maggio del 40 viene trasferito a tobruk da dove inizia l’attività bellica. dopo diversi pattugliamenti senza incontri con il nemico, il 20 ottobre attacca un caccia che lo individua e lo sottopone al lancio di bombe di profondità le cui esplosioni causano gravissime avarie rta cui la deformazione degli assi eliche, il blocco dei motori elettrici e delle pompe di assetto. alle 17.30, divenuto impossibile mantenersi sott’acqua, si decide per l’emersione. ma mentre il secondo tenta di aprire il portello della torretta, il lafolè è speronato . otto uomini si ritrovano sbalzati fuori e saranno recuperati dai caccia “gallant”, “hotspur” e “griffin” mentre tutti gli altri affondano con il sommergibile.
macalle’
il macallè fu impostato l’1 marzo 1936 nei cantieri o.t.o di la spezia, varato il 29 ottobre 1936 e consegnato il 1 marzo 1937. inizialmente destinato alla 23^ squadriglia di napoli, dopo le crociere addestrative viene inviato in spagna dove compie una missione. nel 1940 viene inviato a massaua in mar rosso da dove, allo scoppio delle ostilità, salpa diretto verso porto sudan. ma dopo pochi giorni di navigazione, a bordo si manifestano i primi sintomi di avvelenamento da cloruro di metile, la sostanza utilizzata negli impianti di condizionamento dell’epoca. non constata però alcuna perdita di gas, i malori sono attribuiti erroneamente al cibo avariato. viene comunque disposta la ventilazione dei locali. ma la situazione peggiora e anche il comandante risulta intossicato. nella notte tra il 14 e il 15, a causa dello stato confusionale che regna a bordo, il macallè, che si trova fuori dalla rotta prevista, si incaglia sull’isolotto di bar musa chebir con la prora impennata e con 60° di sbandamento a sinistra. l’equipaggio sbarca dopo aver distrutti i cifrari e recuperato viveri e acqua ma nessuno si ricorda di comunicare a massaua il naufragio. il comandante decide di inviare alla ricerca di soccorsi un piccolo gruppo di marinai con il guardiamarina elio sandroni che finalmente il giorno 20 riescono a comunicare con massaua. l’’equipaggio del macallè srà recuperato dal sommergibile guglielmeotti inviato in soccorso mentre a sandroni sarà conferita sul campo la m.a.v.m.
(segue...)
beilul
impostato nei cantieri o.t.o di la spezia il 2 luglio 1937, fu varato il 22 maggio 1938 e consegnato il 14 settembre 1938. destinato inizialmente a lero, venne in seguito dislocato ad augusta dove si trova allo scoppio della guerra. la prima missione di agguato tra pantelleria e lampedusa non da luogo ad avvistamenti. nella seconda missione, questa volta nelle acque di creta, avvista ed attacca un caccia con il lancio dei siluri da meno di 1000 metri poi si immerge per sfuggire alla reazione che acusa diverse avarie e costringe al rientro alla base. dopo altri attacchi senza esito, il primo dicembre 1941 viene attaccato da un sunderland che però viene accolto dal fuoco contraereo del battello che lo costringe a ritirarsi con un incendio a bordo. ma l’attacco dell’aereo ha causato alcune avarie per cui il beilul è costretto a rientrare per riparazioni. la missione successiva si svolge dal 4 giugno 1942 nelle acque della cirenaica dove attacca due piccoli convogli. la reazione dei caccia causano alcune avarie che lo costringono nuovamente al rientro. dopo un lungo periodo di lavori, il 12 giugno 1943 attacca una formazione di caccia inglesi classe “jervis” senza colpirne alcuno. viene mandato a monfalcone per essere sottoposto a lavori di ammodernamento dove i tedeschi lo catturano dopo l’armistizio e lo trasformano in bettolina per i combustibili. affonderà in seguito ad un attacco aereo alleato nel maggo del 44.
dagabur
impostato nei cantieri tosi di taranto il 16 aprile 1936, fu varato il 22 novembre 1936 e consegnato il 9 aprile 1937. dislocato inizialmente a taranto presso la 43^ squadriglia, effettuò una crociera addestrativa nel dodecaneso poi nel 37 comì tre missioni nella guerra di spagna nella prima delle quali lanciò un siluro contro un piroscafo senza colpirlo, quindi venne destinato prima atobruk, poi a taranto e augusta. le prime missioni di guerra sono prevalentemente antisom nel golfo di taranto e in seguito di agguato lungo le coste della tunisia e della libia. il 30 marzo 1941 avvista un incrociatore leggero inglese e lo attacca alle 20.27 con il lancio di tre siluri. dopo 2 minuti e 50 secondi, l’incrociatore “bonaventure” da 5.450t subisce due esplosioni che pur danneggiandolo fortemente, non ne causano l’immediato affondamento. alle 03.00 verrà nuovamente colpito dal sommergibile ambra e affonderà con 23 ufficiali e 115 uomini di equipaggio. il 14 dicembre attacca in superficie il sommergibile britannico “talisman” che però sfugge all’attacco e reagisce lanciando a sua volta due siluri e sparando con il cannone. il dagabur partecipa alla battaglia di mezzo agosto dove il 12 agosto attacca il gruppo “furious” ma il caccia inglese “wolverine” lo sperona affondandolo e riportando a sua volta danni così gravi da dover essere soccorso da un altro caccia. il dagabur affonda con 5 ufficiali e 40 uomini di equipaggio.
dessie’
impostato nei cantieri tosi di taranto il 20 aprile 1936, fu varato il 22 novembre 1936 e consegnato il 14 aprile 1937. dislocato inizialmente a taranto, in forza alla 43^ squadriglia, compie una missione nella guerra di spagna poi dopo essere stato dislocato a tobruk, rientra a taranto e ad augusta. durante la missione tra l’8 e il 16 agosto, avvista un trasporto nemico che però sfugge grazie alla alta velocità.nil 22 novembre attacca a ponente di malta la 3^ divisione incrociatori formata da “york”, “gloucester” e “glascow” che però non vengono colpiti. durante la battaglia di mezzo agosto, seguito dell’operazione pedestal, il dessiè lancia quattro siluri contro un convoglio di otto unità colpendo il “brisbane star” da 12.800t che riesce comunque a continuare la navigazione a moto lento anche se sottoposto a successivi attacchi da parte dell’aeronautica dell’asse. nella stessa azione il dessiè affondò anche il piroscafo “decaulion” da 7.500. ma la sera del 13 fu attaccato da aerei britannici che causarono la morte di un marinaio, diversi feriti e l’avaria di alcuni elementi delle batterie costringendolo al rientro alla base. il 18 novembre 1942 partì da messina diretto al largo di bona. il 27 rispose ad una chiamata radio poi del dessiè non si ebbero più notizie. da fonti inglesi risulta che il battello fu attaccato da un aereo e successivamente da unità leggere di superficie che lo affondarono con tutti i 48 uomini di equipaggio.
durbo
impostato nei cantieri o.t.o di la spezia l’8 marzo 1937, fu varato il 6 marzo 1938 e consegnato il 1 luglio 1938. dopo una crociera addestrativa e il dislocamento a lero, all’inizio della guerra fu inviato in missione esplorativa nel golfo di hammamet. durante il trasferimento avvistò una unità leggera che attaccò con due siluri. non si conosce l’esito dell’attacco. il 9 ottobre 1940 salpa da messina diretto a gibilterra ma viene avvistao da un aereo e segnalato a pattuglie antisom che lo sottoposero a dura caccia causando anche alcune avarie. durante lo stesso pomeriggio, alla caccia si unì un’altra unità la cui precisione nell’attacco, causò ulteriori gravi avarie per cui, dopo 11 ore di continui bombardamenti, esaurita la riseva di aria, il durbo fu costretto all’emersione. ma con il cannone danneggiato dagli scoppi delle bombe di profondità, il battello si trovò impossibilitato a difendersi e venne perciò autoaffondato dall’equipaggio che venne recuperato dai caccia “firedrake” e “wrestler”.
gondar (motto: usque ad finem – fino alla meta)
impostato nei cantieri o.t.o di la spezia il 15 gennaio 1937, fu varato il 3 ottobre 1937 e consegnato il 28 febbraio 1938. assegnato alla 14^ squadriglia di la spezia, dopo una crociera addestrativa passò alle dipendenze del gruppo sommergibili di messina e destinato a lero. poi fece rientro a messina e quindi di nuovo a la spezia. all’inizio delle ostilità fuinviato lungo le coste francesi dove non ebbe contatti con unità nemiche. dopo altre missioni verso la francia e gibilterra, svolte dal 18 giugno al 16 agosto, l’unità venne sottopsta presso l’arsenale di la spezia a lavori di modifica per il trasporto dei mezzi d’assalto tipo slc (maiali). rimosso il cannone in copertas, due cilindri furono posizionati a poppa della falsatorre e uno a prora poi, il 21 settembre, agli ordini del tv francesco brunetti, il gondar salpò diretto a alessandria per un secondo tentativo di incursione nella base nemica (il primo tentativo, fallito, era stato compiuto dall’iride). giunto il 23 sera a messina, imbarcò sei ufficiali, un sottufficiale e tre palombari del gruppo degli operatori di mezzi speciali poi, navignado occultato, si diresse verso alessandria. ma il giorno 29 il battello riceve l’ordine di dirigere su tobruk dove attendere il rientro della flotta nemica uscita nel frattempo dal porto egiziano. ma durante il traferimento viene avvistato da due unità nemiche e nonostante il tentativo di disimpegnarsi, viene sottoposto ad un attacco durato oltre 14 ore. le bombe di profndità cusarono gravi avarie con apertura di vie d’acqua dagli astucci delle eliche e l’allagamento dei contenitori degli slc. il sommergibile fu così costretto ad emergere ed a autoaffondarsi mentre l’equipaggio veninva recuperato dai caccia “stuart” e “diamond”. nell’attacco era deceduto luigi longobardo. era il 30 settembre 1940.
lafole’
impostato nei cantieri o.t.o di la spezia il 30 giugno 1937, fu varato il 10 aprile 1937 e consegnato il 13 agosto 1938. assegnato al 5^ gruppo di lero, nel maggio del 40 viene trasferito a tobruk da dove inizia l’attività bellica. dopo diversi pattugliamenti senza incontri con il nemico, il 20 ottobre attacca un caccia che lo individua e lo sottopone al lancio di bombe di profondità le cui esplosioni causano gravissime avarie rta cui la deformazione degli assi eliche, il blocco dei motori elettrici e delle pompe di assetto. alle 17.30, divenuto impossibile mantenersi sott’acqua, si decide per l’emersione. ma mentre il secondo tenta di aprire il portello della torretta, il lafolè è speronato . otto uomini si ritrovano sbalzati fuori e saranno recuperati dai caccia “gallant”, “hotspur” e “griffin” mentre tutti gli altri affondano con il sommergibile.
macalle’
il macallè fu impostato l’1 marzo 1936 nei cantieri o.t.o di la spezia, varato il 29 ottobre 1936 e consegnato il 1 marzo 1937. inizialmente destinato alla 23^ squadriglia di napoli, dopo le crociere addestrative viene inviato in spagna dove compie una missione. nel 1940 viene inviato a massaua in mar rosso da dove, allo scoppio delle ostilità, salpa diretto verso porto sudan. ma dopo pochi giorni di navigazione, a bordo si manifestano i primi sintomi di avvelenamento da cloruro di metile, la sostanza utilizzata negli impianti di condizionamento dell’epoca. non constata però alcuna perdita di gas, i malori sono attribuiti erroneamente al cibo avariato. viene comunque disposta la ventilazione dei locali. ma la situazione peggiora e anche il comandante risulta intossicato. nella notte tra il 14 e il 15, a causa dello stato confusionale che regna a bordo, il macallè, che si trova fuori dalla rotta prevista, si incaglia sull’isolotto di bar musa chebir con la prora impennata e con 60° di sbandamento a sinistra. l’equipaggio sbarca dopo aver distrutti i cifrari e recuperato viveri e acqua ma nessuno si ricorda di comunicare a massaua il naufragio. il comandante decide di inviare alla ricerca di soccorsi un piccolo gruppo di marinai con il guardiamarina elio sandroni che finalmente il giorno 20 riescono a comunicare con massaua. l’’equipaggio del macallè srà recuperato dal sommergibile guglielmeotti inviato in soccorso mentre a sandroni sarà conferita sul campo la m.a.v.m.
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