Exatem
Guest
sopra e sotto le onde
premessa
chiedo scusa fin da ora per le inesattezze, dimenticanze, errori che senz’altro costelleranno questo scritto. l’intenzione non è di assurgere a titoli o meriti ma solo di descrivere un mondo affascinante, di antica tradizione e che, dato l’alto contenuto tecnologico, credo pertinente allo scopo del forum.
scopo che ritengo sia quello di condividere le esperienze/conoscenze di ciascuno, approfondendo le stesse. invito chiunque legga queste righe ad intervenire tenendo sempre presente che chi scrive è a voi contemporaneo e quindi, per ciò che riguarda l’aspetto storico, dipendente da documenti, immagini e quant’altro, divulgate da altri.
si comincia…
equipaggio al posto di manovra. pronti a muovere…
dalla semplice piroga ai mostri corazzati da 65.000 tonnellate che la marina giapponese impiegò alla fine della ii guerra mondiale nel pacifico, il cammino appare immenso.
nuovi mezzi, nuovi materiali e tecnologie, nuove armi, si renderanno nei secoli disponibili ma il mare resta sempre il mare, ostile per chi non lo conosce, compiacente con chi lo “sente” e sa servirsene.
con solo cinque fregate a dunkerque, jean bart immobilizzò cinquante vascelli inglesi e olandesi distaccati a sorvegliarlo. la sola comparsa della bismark fu sufficiente a mobilitare metà della flotta britannica. oggi nell’era nucleare, una portaerei o un sottomarino costituiscono la base migliore di partenza per un attacco missilistico in profondità nel territoriuo nemico.
ma lo sviluppo della tecnica non ha sminuito il ruolo degli uomini rispetto ai tempi della vela. se un moderno comandante non ha più come jean bart l’occasione di lanciare i suoi uomini all’abbordaggio, se il radar o l’asdic gli danno una visuale più ampia e completa del campo di battaglia di quella che, con il suo cannocchiale tourville poteva avere dal cassero del soleil royal o nelson dalla victory, la decisione finale spetta sempre a lui e ai suoi ordini, il saper sfruttare le condizioni favorevoli che si verificano durante uno scontro fanno la differenza tra uomo e macchina.
nell’antichità l'economia dei popoli si basava sui prodotti del proprio territorio e per questo gli scambi commerciali erano esclusivamente terrestri. il mare era ancora ignoto e pericoloso. il traffico mercantile marittimo cominciò quando le antiche civiltà, a seguito dell’evoluzione, iniziarono a cercare beni di genere diverso.
una grande svolta avvenne con l'affermazione di roma che, a causa della enorme crescita della popolazione, ebbe quale conseguenza la richiesta sempre maggiore di grano. contemporaneamente l'estendersi dei suoi domini a tutto il mediterraneo comportarono una forte crescita del traffico militare per mare.
in effetti, il trasporto per mare si rilevò molto più agevole di quello terrestre, e gli eserciti, anche quelli delle altre potenze del tempo, avevano iniziato sin dai primordi a trasferirsi da un luogo all'altro attraverso le vie d'acqua. ancora non siamo giunti alla battaglia navale tra flotte contrapposte; la nave ed il mare sono i mezzi utilizzati a sostegno delle operazioni terrestri.
il possesso delle tecnologie di costruzione delle navi e la conoscenza delle tecniche di navigazione determinò comunque, in quei tempi, le sorti dei popoli più potenti.
premessa
chiedo scusa fin da ora per le inesattezze, dimenticanze, errori che senz’altro costelleranno questo scritto. l’intenzione non è di assurgere a titoli o meriti ma solo di descrivere un mondo affascinante, di antica tradizione e che, dato l’alto contenuto tecnologico, credo pertinente allo scopo del forum.
scopo che ritengo sia quello di condividere le esperienze/conoscenze di ciascuno, approfondendo le stesse. invito chiunque legga queste righe ad intervenire tenendo sempre presente che chi scrive è a voi contemporaneo e quindi, per ciò che riguarda l’aspetto storico, dipendente da documenti, immagini e quant’altro, divulgate da altri.
si comincia…
equipaggio al posto di manovra. pronti a muovere…
dalla semplice piroga ai mostri corazzati da 65.000 tonnellate che la marina giapponese impiegò alla fine della ii guerra mondiale nel pacifico, il cammino appare immenso.
nuovi mezzi, nuovi materiali e tecnologie, nuove armi, si renderanno nei secoli disponibili ma il mare resta sempre il mare, ostile per chi non lo conosce, compiacente con chi lo “sente” e sa servirsene.
con solo cinque fregate a dunkerque, jean bart immobilizzò cinquante vascelli inglesi e olandesi distaccati a sorvegliarlo. la sola comparsa della bismark fu sufficiente a mobilitare metà della flotta britannica. oggi nell’era nucleare, una portaerei o un sottomarino costituiscono la base migliore di partenza per un attacco missilistico in profondità nel territoriuo nemico.
ma lo sviluppo della tecnica non ha sminuito il ruolo degli uomini rispetto ai tempi della vela. se un moderno comandante non ha più come jean bart l’occasione di lanciare i suoi uomini all’abbordaggio, se il radar o l’asdic gli danno una visuale più ampia e completa del campo di battaglia di quella che, con il suo cannocchiale tourville poteva avere dal cassero del soleil royal o nelson dalla victory, la decisione finale spetta sempre a lui e ai suoi ordini, il saper sfruttare le condizioni favorevoli che si verificano durante uno scontro fanno la differenza tra uomo e macchina.
nell’antichità l'economia dei popoli si basava sui prodotti del proprio territorio e per questo gli scambi commerciali erano esclusivamente terrestri. il mare era ancora ignoto e pericoloso. il traffico mercantile marittimo cominciò quando le antiche civiltà, a seguito dell’evoluzione, iniziarono a cercare beni di genere diverso.
una grande svolta avvenne con l'affermazione di roma che, a causa della enorme crescita della popolazione, ebbe quale conseguenza la richiesta sempre maggiore di grano. contemporaneamente l'estendersi dei suoi domini a tutto il mediterraneo comportarono una forte crescita del traffico militare per mare.
in effetti, il trasporto per mare si rilevò molto più agevole di quello terrestre, e gli eserciti, anche quelli delle altre potenze del tempo, avevano iniziato sin dai primordi a trasferirsi da un luogo all'altro attraverso le vie d'acqua. ancora non siamo giunti alla battaglia navale tra flotte contrapposte; la nave ed il mare sono i mezzi utilizzati a sostegno delle operazioni terrestri.
il possesso delle tecnologie di costruzione delle navi e la conoscenza delle tecniche di navigazione determinò comunque, in quei tempi, le sorti dei popoli più potenti.